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Nulla nasce dal nulla

24 Maggio 2025 by Tiziana Di Genova Leave a Comment

Nulla nasce dal nulla: tutto si ricorda

Tempo di lettura: 3 minuti

“Nulla nasce dal nulla, tutto si ricorda”

Mi piace immaginare ciascuno di noi collegato a una spirale invisibile o una scala a chiocciola che parte dal primo giorno della creazione; ogni intuizione, pensiero o progetto che affiora, lo immagino come qualcosa pescato da un gradino più indietro, qualcosa che già c’era, in attesa di essere riconosciuto.

Non creiamo davvero nulla dal nulla

Noi ricordiamo, riconosciamo ciò che esiste già in forma invisibile, come un seme, qualcosa di potenzialmente pronto a fiorire. Così le idee, i pensieri, le visioni e le intuizioni non arrivano per caso, si ritrovano; e quando un’idea ci scalda il cuore, è improprio dire che “l’abbiamo avuta”, in realtà l’abbiamo ricordata, era lì da sempre. Accade leggendo certi libri, quando ci ritroviamo a sussurrare: “ma questo io lo sapevo già!”

Questa riflessione mi è riemersa leggendo i principi della Teosofia, di cui scriveva Rudolf Steiner. 

Per lui l’essere umano ha dentro di sé gli strumenti per riconoscere la propria identità, fatta di corpo, anima e spirito: il corpo, che lo connette al mondo fisico; l’anima, sede delle esperienze interiori, che fa da ponte tra materia e spirito; e lo spirito, la parte divina e immortale, da cui riceviamo ispirazione. Noi viviamo tutti e tre questi mondi ma spesso li percepiamo separati e questo accade perché non diamo sufficiente attenzione alla presenza, al respiro e al silenzio interiore che sono indispensabili per ritrovare la nostra interezza. Essere presenti ci ancora al corpo e al momento presente; il respiro ci mette in contatto con l’anima, che come il respiro va e viene tra le dualità (tristezza e gioia, ecc); il silenzio ci apre allo spiritualità, al sentirsi parte di qualcosa più grande, al tutto. Quando siamo presenti, ascoltiamo il respiro e abitiamo il silenzio, non siamo più frammenti ma unità vivente, tutto si ricompone: il corpo si radica, l’anima si acquieta, lo spirito emerge.

Siamo costantemente immersi nel rumore e nella distrazione ma basta un attimo di verità, un momento di perfetta lucidità, e tutte le parti dell’essere si riallineano. In quell’attimo ricordiamo chi siamo, non un ruolo, non un problema ma un essere incarnato con uno scopo: ricordarsi di sé.

Cosa fare, allora, nel quotidiano per tenere unite le nostre tre nature?

Quello che faccio è semplice e ormai è diventata una abitudine: mi radico nel corpo con movimenti lenti e stiramenti, allungo la colonna e ogni parte del corpo, sono spesso a piedi nudi e appena posso camminare sulla terra o sull’erba, sentendo ogni parte di me; riconosco l’anima ascoltando il respiro e le emozioni che non giudico, le accetto per quelle che sono, mi limito a prenderne atto; mi procuro momenti di silenzio e ascolto in qualsiasi situazione ma preferisco in natura; durante la giornata pongo l’attenzione al mio corpo mentre si muove, durante un qualsiasi spostamento o camminata, mentre mi siedo o mi alzo, mentre entro o esco da una stanza; lo guardo con gratitudine, come fosse un tempio amico e di fatto lo è; inoltre mi impegno, quando possibile, a fare una cosa alla volta nel silenzio, oltre il chiacchiericcio interno e esterno e con piena attenzione, assaporando ogni istante, focalizzandomi sui dettagli e chiudendo la porta alle distrazioni. E’ un atto potente che decisamente riunifica corpo, l’anima e lo spirito. Infine prima di dormire, ringrazio il corpo per avermi sorretto e portato che ho avuto la necessità o la volontà di raggiungere; allo stesso modo ringrazio l’anima per avermi fatto sentire e lo spirito per avermi guidata. E’ anche questo un modo di meditare, è una continua battaglia tra la ricerca di centratura e le inevitabili distrazioni, una battaglia ormai familiare e quotidiana, che faccio volentieri perché mi fa tenere unite queste mie tre nature, questi tre mondi: corpo, anima e spirito.

Nulla nasce dal nulla 

tutto si ricorda e ogni volta che torno al respiro, alla presenza e al silenzio non sto inventando qualcosa di nuovo, sto semplicemente ricordando, sto ripercorrendo quella spirale, o scala chiocciola, che mi collega al mio passato più profondo e alle mie intuizioni ancora in attesa, ma anche alle soluzioni che la mia anima conosce da sempre e che sono lì da qualche parte da spolverare. Quella sensazione che mi da il solo pronunciare o pensare “questo lo sapevo già”, è vera, potente e frequente: non creo nulla, semplicemente mi ritrovo e mi ricordo di me.

L’essere umano evolve risalendo questa spirale:

Come ci ricorda Steiner, siamo viandanti tra tre mondi e ogni volta che li riconnettiamo con un respiro attento e consapevole, con l’accettazione di pensieri non giudicanti e il necessario e nutriente silenzio, stiamo ricordando chi siamo. 

Siamo essenze viventi fatti di luce, esseri incarnati fatti anche di materia e siamo chiamati a migliorare il mondo attraverso il nostro personale sentire. Non siamo da buttare, né da rifare, dobbiamo solo ricordare e ritornare a casa … al nostro tempio.

Ogni intuizione è un ricordo, ogni visione è un ritorno, ogni passo consapevole è una risalita sulla nostra scala immaginaria, la nostra spirale invisibile.

Filed Under: Articoli, pensieri .... Tagged With: anima, corpo, educando-ci, educandoci, gratitudine, il noastro tempio, intuizione, invenzioni, materia, nulla nasce dal nulla, pensieri, pensiero, psiche, rudolo steiner, siamo viandanti tra tre mondi, spirito, steiner, tempio, tiziana DI GENOVA, tre mondi, tre nature

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