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Radici ritrovate

29 Aprile 2025 by Tiziana Di Genova Leave a Comment

Radici ritrovate

Tempo di lettura: 2 minuti

Radici ritrovate. Nel tempo ho imparato che ciò che conta davvero non è ciò che si possiede, si mostra o si conquista ma ciò da cui si parte. Mi riferisco alle vere fondamenta, quelle radici invisibili che generano il nostro modo di essere, il modo di pensare e di stare al mondo; quelle radici che danno una personale visione della vita. Siamo portati a credere che la nostra visione nasca da concetti teorici o informazioni apprese ma io credo che dipenda dalle esperienze dei primi anni di vita e anche da ciò che ognuno di noi ha impresso nella pelle e nello spirito dai propri antenati. Ciò che importa è riconoscere quelle radici, scegliere e potenziare quelle che ci piacciono, modificare quelle che non ci risuonano e lasciare andare le altre. Identificarle, riconoscerle è fondamentale ma il termine più adatto è “ritrovarle”. Dico “ritrovarle” perché per me è stato esattamente così, da un giorno all’altro è riapparsa quella mappa interiore di quando ero una spensierata ragazzina, non ancora inquinata da aspettative e diktat di qualche adulto. Ho ritrovato i miei principi, quelli di allora, intatti e lì pronti ad aspettarmi, che avevano già segnato il mio cammino.

Oggi posso dire che il mio cammino si fonda su otto radici essenziali. Non indicano come dovrebbero essere le cose ma ciò che per me ha senso vivere ogni giorno. La prima radice è la responsabilità personale totale,  ho smesso di sentirmi vittima di qualcosa o qualcuno, nego a tutto e tutti il potere di decidere come devo stare; ogni evento, anche il più inatteso, so per certo che dipende da me.  La seconda è la presenza, significa esserci con consapevolezza, senza scappare, senza giudicare e, soprattutto senza maschere; è in questo spazio che trovo il senso di ogni gesto, la comprensione di ogni emozione e la libertà di ogni scelta. Poi c’è la non interferenza, che non è indifferenza ma profondo rispetto; non sento il bisogno di correggere, di aggiustare, di convincere, semplicemente accompagno chi amo senza trattenerlo convinta che ognuno ha un tempo, un passo, una chiamata interiore e che interferire significa togliere dignità al viaggio altrui. La quarta radice è l’amore incondizionato verso me stessa, non parlo di un amore narcisista o superficiale ma di una cura profonda, silenziosa e quotidiana che ha incenerito il bisogno, appreso nel tempo, di approvazione; amarsi incondizionatamente trasforma tutto. La quinta è il senso profondo di unità con tutto ciò che vive, non mi sento separata dagli altri, dalla terra, dagli animali o dal cielo, sento che siamo parte di un’unica grande rete vivente; se ferisco una parte, ferisco anche me, se onoro una parte la mia intera vita si illumina. Poi c’è la fiducia nel flusso naturale della vita, ho smesso di voler controllare ogni cosa, mi affido, anche quando non comprendo, anche quando fa paura, perché immagino un’intelligenza sottile che guida tutto, e più la rispetto, più la vita mi sorprende. La settima radice è il potere creativo delle parole e dei pensieri, le parole guariscono o feriscono, così come i pensieri costruiscono o distruggono; so che ciò che penso, e quindi ciò che dico, genera frequenze energetiche, perciò ho rivisitato completamente il modo in cui parlo a me stessa. Infine, c’è la libertà interiore da sistemi e illusioni, non seguo più ciecamente ciò che “si deve fare”, ciò che è ritenuto “normale” o ciò che, in un modo o nell’altro mi viene imposto; riconosco i condizionamenti, li vedo e scelgo se farli miei o lasciarli andare, convinta che la vera libertà non è fuori, è dentro.

Coltivare queste radici non è un esercizio teorico.

Deve essere una scelta quotidiana, un modo di essere, di sentire e di vivere, significa prendere posizione, non contro gli altri ma, a favore della mia essenza; significa scegliere la verità invece della comodità, la libertà invece dell’approvazione, la profondità invece della superficie. Per me è un atto sacro, non si tratta di cambiare il mondo ma di esserci dentro in modo integro, consapevole e presente.

Vai a:  le radici non si esauriscono mai

Filed Under: Articoli, radici Tagged With: amore incondizionato, fiducia, interferenza, Libertà, libertà interiore, mappa interiore, non-interferenza, potere creativo, presenza, responsabilità, unità

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