Tratto dal libro “Educa-RE” (interviste a genitori speciali)
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Evitare interferenze
Nessuna interferenza, nessuna impronta del mio passato su di te, sei una tela bianca sulla quale solo tu metterai i colori che vorrai.
Giuliana dice che per lei è stato indispensabile evitare interferenze, evitare il più possibile ogni inutile o non richiesta interferenza e che questo potrebbe essere stato il punto di forza che ha fatto di suo figlio un Re.
Suo figlio è sempre stato per lei una tela bianca sulla quale non ha mai voluto che ci fossero solo impronte degli adulti che gravitano intorno a lui.
È evidente che ogni genitore ha, a sua volta, subìto o sofferto, suo malgrado, le influenze dei propri genitori e dell’ambiente in cui ha vissuto da giovane, ma anche dalla scuola che ha frequentato, dagli amici che ha scelto, dai colleghi che ha incontrato, gli amori trovati e quelli persi, i viaggi fatti e le esperienze mancate.
Ecco perché Giuliana ha fortemente voluto che suo figlio dipingesse da sé la sua tela; non gli ha messo addosso abiti fatti da lei e ha evitato interferenze, di stratificare su di lui ciò che da mamma riteneva importante;
non sarebbe stato giusto fare di suo figlio la sua copia, altrimenti lui avrebbe assunto tratti della sua stessa infanzia, del suo passato, quel passato forgiato dai nonni e modellato da lei.
Si è impegnata a evitare quanto più possibile interferenze non richieste e per lasciarlo libero di crescere e vivere il suo presente a modo suo, ha lasciato che suo figlio decidesse quali colori usare per tingere la sua tela: la sua vita da Re.
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Avoiding Interference – A Blank Canvas for a King
“No interference. No imprint of my past on you. You are a blank canvas, and only you will choose the colors to paint it.”
Giuliana believes that avoiding unnecessary or unsolicited interference was a key element in helping her son become a King of his life.
To her, he was always a blank canvas—one she never wanted marked by the hands of the adults around him.
She is aware that every parent carries traces of their own upbringing: the influence of their parents, their environment, school experiences, friendships, loves found and lost, travels made and missed.
That’s why Giuliana made a conscious effort not to pass on her own patterns. She didn’t dress her son in clothes of her design or impose her own values and past experiences.
It wouldn’t have been fair to shape him as her copy, forcing him to inherit a life that wasn’t his.
Instead, she committed to staying out of the way as much as possible—so that her son could live his present freely and decide for himself how to color his own canvas: the life of a King.
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