La non-interferenza (3/8): accompagnare senza trattenere
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C’è una radice che mi ha insegnato il significato più profondo del rispetto, una radice spesso fraintesa ma potente nella sua delicatezza: la non-interferenza. Non si tratta di indifferenza, né di disinteresse o distanza emotiva, al contrario la non-interferenza è una delle forme più alte di amore e di umiltà che si possano offrire a un altro essere umano. È la capacità di esserci senza invadere, di accompagnare senza pretendere o guidare, di offrire presenza senza imporsi in alcun modo.
Non sento più il bisogno di correggere, di aggiustare, di convincere qualcuno a considerare “buona cosa” quello che penso io. Ho compreso che ogni persona ha il proprio tempo, il proprio passo, la propria chiamata alla vita e che questa chiamata non sempre si manifesta quando o come io credo sia giusto.
Come semi che non vanno forzati
Penso ai semi che nessuno si sognerebbe di forzare ad aprirsi prima del tempo, di scoprire a mano le loro gemme: si distruggerebbe la vita che contengono. Così sono anche le persone, ognuno ha il suo tempo di fioritura così come ognuno deve fare lo sforzo necessario per proseguire perché la vita è una palestra. Quel tempo va rispettato anche quando ci sembra troppo lento, troppo caotico o troppo silenzioso. Quante volte, per ansia di aiutare, finiamo per spegnere la fiammella di un’intuizione che stava appena nascendo? Quante volte, cercando di proteggere qualcuno, soffochiamo la forza che stava cercando di sviluppare attraverso la sua sfida?
La scelta dell’umiltà
Ho scelto allora di esserci senza stringere, di offrire il mio cuore senza invadere, di essere spazio, sostegno e presenza, non controllo. Perché la vera crescita avviene solo quando qualcuno si sente libero di sbagliare, di cadere, di perdersi e di ritrovarsi, con i propri errori, le proprie scoperte e i propri tempi. Non interferire significa credere profondamente nella forza della vita che abita ogni essere, significa fidarsi che anche nel dolore e nelle difficoltà c’è un senso, un processo, un insegnamento che va rispettato e onorato.
Il miracolo dell’incontro autentico
Ed è solo quando concediamo davvero questo spazio di libertà che accade il miracolo dell’incontro autentico: due cammini che si affiancano senza bisogno di stringersi, di trascinarsi o di trattenersi. È lì che nasce il vero legame:non da ciò che forziamo ma da ciò che accogliamo con rispetto.
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