Lo Stoicismo come fondamento per l’educatore consapevole
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Nell’universo dell’educazione, l’educatore non è solo un trasmettitore di buone maniere, ma un modello di vita, un punto di riferimento etico e morale per i giovani. Credo fortemente che ogni educatore possa trovare nella filosofia dello stoicismo un prezioso strumento.
Lo stoicismo, l’antica filosofia più pratica e attuale che ci sia, insegna a:
- Vivere in armonia con la natura, accettare i suoi cicli e le sue leggi. Per esempio accettare il cambiamento delle stagioni come riflesso dell’impermanenza della vita; così come l’autunno porta il fogliame a cadere preparandosi al riposo invernale, anche noi possiamo accettare i cicli di perdita e rinnovamento nelle nostre vite senza resistere. Per noi educatori un esempio calzante è non opporsi ai cambiamenti naturali nella crescita dei giovani: invece di cercare di forzare determinati percorsi o risultati, l’educatore deve lasciare che gli studenti esplorino, che commettano errori e trovino il proprio cammino, esattamente come fa una pianta nel suo ritmo naturale e ciclico delle stagioni, riconoscendo che ognuno ha il proprio tempo per sbocciare.
- Concentrarci su ciò che possiamo controllare, accettare con serenità ciò che sfugge al nostro potere. Evitare di farsi influenzare da desideri effimeri o da paure irrazionali, e considerare ogni emozione negativa come il risultato di giudizi errati.
Lo stoicismo è cruciale per l’educatore perché invita all’autocontrollo e quindi a gestire le situazioni difficili mantenendo la calma e affrontando qualsiasi situazione con equilibrio. I ragazzi impareranno a fare lo stesso nelle loro vite. Le difficoltà sono parte della vita e, più che evitarle, bisogna affrontarle con serenità. L’educatore è un mentore che guida gli studenti nell’accogliere le sfide trasformandole in occasioni di crescita, dimostrando ai ragazzi come nell’atteggiamento verso gli ostacoli c’è la soluzione a ogni problema.
L’educatore stoico insegna a focalizzarsi su ciò che è sotto il nostro controllo invece di ossessionarsi su risultati e valutazioni immediate; a prendersi responsabilità personali valutando scelte e conseguenze; incoraggia a sviluppare autonomia, autodisciplina e un’etica basata su valori solidi, piuttosto che su regole imposte dall’esterno.
Un educatore che vive secondo questi principi offre una guida morale silenziosa ma potente, tratta gli alunni con equità, prendersi cura del loro sviluppo globale, indipendentemente dalle pressioni esterne o dalle aspettative sociali.
C’è bisogno di un ritorno all’essenziale, diventare esseri umani più consapevoli, capaci di affrontare la vita con coraggio e integrità.
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