Sotto ogni strato… un mondo

Sotto ogni strato… un mondo

Sotto ogni strato… un mondo. Chi osserva i giovani da lontano li vede come cipolle: integri, lucenti e impenetrabili, ma solo chi sa attendere scopre la fragilità e la ricchezza che custodiscono sotto ogni strato.

Uu educatore attento sa che quella lucentezza e quella perfezione è solo la superficie. Un buon osservatore non forza, non pretende di vedere oltre, si limita a restare presente, ad ascoltare, a offrire uno spazio sicuro, a esserci; con pazienza aspetta che siano loro, i ragazzi, a decidere se e quando scostare uno di quegli strati, a scegliere quale parte mostrare, a chi e in che misura.

Nella mia esperienza di allenatrice, procuratrice, educatrice e madre, ho imparato che ogni incontro è unico, irripetibile. Solo a volte, quando mi è stato concesso, sono riuscita ad entrare in profondità: oltre i gesti controllati, oltre le parole filtrate, fino a intravedere quei frammenti autentici di emozioni, desideri, paure e speranze che ogni giovane porta dentro di sé.

Altre volte, invece, mi sono stati svelati soltanto i primi strati: quelli più sicuri, più facili da esporre, quelli che l’altro o l’altra era pronto a condividere in quel preciso momento o che riteneva sufficiente mostrarmi. Non ho mai forzato quei confini. Ho imparato che ogni strato, anche il più esterno e apparentemente insignificante, è prezioso; è un frammento di fiducia che va accolto con delicatezza, senza mai pretendere di ottenere di più di quanto l’altro sia disposto a donare.

Col tempo, poi, una cosa l’ho compresa con assoluta chiarezza: ogni persona è un mondo a sé, irripetibile e vasto, costruito da strati di esperienze, pensieri, emozioni e sogni, e ogni mondo ha qualcosa di meraviglioso da rivelare, ma è necessario avvicinarsi con pazienza, attenzione, rispetto profondo e una sincera curiosità. Non una curiosità invadente ma quella qualità rara di chi sa esserci senza giudicare, di chi osserva senza pretendere, di chi attende senza fretta che l’altro si apra, quando e come vorrà.

Perché sotto ogni strato, così come dietro ogni sorriso o ogni silenzio, si nasconde un universo intero che merita di essere scoperto, non per modificarlo ma semplicemente per riconoscerlo nella sua bellezza e nella sua unicità.

C’è però un dettaglio importante: se si tenta di togliere strati troppo in fretta si rischia di ritrovarsi in lacrime (proprio come accade con le cipolle), non solo perché l’altro si chiude o si sente invaso ma perché andando in profondità si incontrano anche le ferite. Se si è fortunati, o semplicemente presenti nel momento giusto, può capitare di commuoversi per la bellezza che si scopre; altre volte le lacrime arrivano per il dolore che riaffiora: quello che qualcuno, un adulto distratto o incapace, ha inflitto anche senza volerlo.

Ogni giovane, ma in realtà ogni persona a prescindere dall’età, se lo si “sbuccia” con attenzione può portarti alle lacrime, di gioia o di dolore, perché c’è un mondo immenso dentro ciascuno e, quando ti viene concesso di vederlo davvero, qualcosa in te si trasforma e tu non sarai mai più lo/a stesso/a.