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La luce del Dharma: lasciare andare il sapere

29 Marzo 2025 by Tiziana Di Genova Leave a Comment

La luce del Dharma: lasciare andare il sapere.

Nel libro “La luce del Dharma”, Thích Nhất Hạnh invita il lettore a liberarsi dall’attaccamento al sapere intellettuale per aprirsi alla comprensione profonda che nasce solo nel momento presente.

In particolare, egli sottolinea come la conoscenza possa diventare un ostacolo quando viene accumulata senza la disponibilità a lasciarla andare. Sapere e comprendere, dice, sono due realtà diverse: il sapere può irrigidirci, mentre la comprensione richiede umiltà, consapevolezza, presenza e ascolto autentico.

In questo libro il monaco buddhista vietnamita Thích Nhất Hạnh usa una bellissima immagine, quella del salire le scale, un semplice gesto nel quale bisogna abbandonare il gradino precedente per proseguire verso l’alto. Lo stesso vale per la conoscenza: solo chi è disposto a lasciare andare ciò che sa può accedere a una comprensione più profonda. 

Uno dei suoi messaggi più profondi è proprio questo:

Non basta sapere, bisogna essere presenti; la vera saggezza non nasce dalla mente che accumula ma dal cuore che ascolta.

E’ un invito a praticare il non-attaccamento anche nei confronti delle proprie idee, opinioni e certezze.

Vivendo il mondo della scuola mi imbatto quotidianamente in momenti in cui il sapere viene idolatrato, esibito come un trofeo o, peggio, come un’arma. Ma c’è qualcosa che dentro di me si ribella a questa visione, perché sento che il sapere, quando non si rinnova e non si lascia interrogare, marcisce; mi ritrovo in discussioni o chiacchierate tra colleghi o insegnanti che non si ascoltano davvero, è come se aspettassero il momento per “dire la loro verità”, precludendosi ogni possibilità di comprensione. 

Nel buddhismo, come ricorda Thích Nhất Hạnh, la conoscenza può diventare un ostacolo.

Quando ci aggrappiamo a ciò che sappiamo, lo facciamo spesso per paura, la paura di essere messi in discussione e di non sapere più chi siamo.

La vera comprensione nasce solo quando siamo disposti a lasciare andare ciò che crediamo di sapere. Proprio come quando si sale una scala, per salire oltre e andare avanti bisogna lasciare indietro il gradino su cui si sta.

Educare, per me, significa prima di tutto ascoltare, significa esserci con cuore aperto; non riempire l’altro di contenuti ma scoprirne di nuovi insieme. Bisogna lasciare andare le formule, le teorie e anche le esperienze passate, per poter davvero “incontrare l’altro” (un alunno, un collega, un genitore) proprio lì dove si trova, senza sovrastrutture, senza preconcetti o credenze. 

Nel mio ruolo di educatrice e tutor, mi capita spesso di vedere quanto alcuni colleghi si aggrappino al proprio sapere come se fosse l’unica àncora possibile; ma io credo che educare non significhi difendere ciò che si sa, educare è lasciarsi cambiare, è avere il coraggio di imparare ogni giorno, anche e soprattutto, da chi abbiamo di fronte o accanto.

La vera autorevolezza nasce dall’umiltà, dal saper dire senza paura: “non lo so”; dall’arte di porre domande invece che dare risposte, dalla volontà di imparare da ogni incontro, anche da uno sguardo.

Lasciare andare il sapere non è svuotarsi ma aprirsi.

È riconoscere che ogni passo, ogni persona, ogni situazione può condurci a una comprensione più profonda. Solo così il sapere diventa qualcosa di vivo, utile, umano.

In questo tempo di profonda crisi educativa non credo che serva accumulare più formazione, più aggiornamenti, più titoli e più parole. Credo che serva il coraggio di lasciare andare quel gradino, per salire sul successivo e ritrovare la meraviglia della comprensione autentica, nel silenzio fertile di chi ascolta davvero. 

Allora provaci già domani, nella tua prima conversazione che avrai, lascia da parte ciò che sai… e ascolta davvero. Potrai scoprire un mondo, ai tuoi occhi, ancora invisibile.

Filed Under: Articoli, Letture Tagged With: La luce del Dharma, lasciare andare, lasciare andare il sapere, libri, libri educativi, non attaccamento, Thich Nhat Hanh

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