La linea verticale
Riflessioni su una rinascita consapevole
Immagino la vita come una linea orizzontale, un filo continuo e teso nel tempo, percorso da passi, incontri, sogni e deviazioni. Sulla mia linea, a un certo punto, è apparsa una linea verticale, un taglio netto, come uno spartiacque.
È accaduto quattro anni fa, in quella particolare condizione esistenziale che quel periodo ha portato con sé. Il mondo fuori sembrava fermarsi ma dentro di me qualcosa si è messo in moto, come una voce interiore che ha chiesto ascolto, e grazie a lei, una verità nuova ha iniziato a prendere forma.
Da quel momento, tutto ciò che c’era “prima” ha cominciato a sbiadirsi, allontanarsi, non perché non fosse bello o lo stessi dimenticando, anzi, il mio passato è stato meraviglioso e lo custodisco con gratitudine, ma come accade quando si varca una soglia importante, non tutto può essere portato con sé. Qualcosa resta indietro, qualcuno resta dietro, ed è giusto così.
Quella linea verticale mi ha fermata, ma non è stata una frenata brusca e traumatica: è stato un semplice stop, un silenzio fertile, una benedizione nascosta. In quello spazio vuoto ho ritrovato me stessa, ho riconosciuto ciò che amo davvero, le persone con cui risuono, le battaglie che vale la pena combattere e quelle da lasciare andare, non per dovere, né per dimostrare qualcosa, solo per amore.
Oggi vivo partendo da lì: da uno spazio d’amore immenso, radicale e potente; e non ho più tempo, nel senso più pieno del termine, per chi non riesce a camminare nella stessa direzione. Li amo ancora profondamente ma non fanno più parte del mio presente. Non posso tornare indietro solo per tenerli con me: ognuno ha la sua linea da seguire e la mia ora guarda altrove.
Da quando sono al di qua della linea, accadono cose meravigliose: progetti che vibrano, incontri con persone splendide, abbracci davvero pieni, amori e amicizie da vivere senza aspettative ma solo per la gioia di esserci. Se non ci fosse stato quel taglio netto, quella scelta coraggiosa, non senza dolore, probabilmente starei ancora vivendo la vecchia vita piacevole ma non mia, non scelta in consapevolezza. Oggi ogni passo è mio, ogni incontro è un dono, ogni giornata è un sì alla vita.
E provo una gratitudine profonda: non smetterò mai di ringraziare “il cielo”, qualunque volto abbia per ciascuno di noi, per avermi scossa, svegliata, illuminata e per avermi riportata a casa.
Se queste parole hanno risuonato in te, forse ti farà piacere leggere anche il mio Pensieri pandemici, una raccolta di riflessioni nate proprio in quel tempo sospeso, fertile e trasformativo. Scritta con il cuore, come tutto ciò che nasce “al di qua della linea”.
Da quella stessa soglia sono poi germogliati altri progetti che porto avanti con amore: È solo un’avventura, una guida per educatori che invita a non interferire e a lasciare spazio alla crescita autonoma; Oltre il velo delle emozioni, un cammino per riconoscere, attraversare e trasformare ciò che sentiamo; il metodo di studio mDG, basato su semplici domande guida che accendono il pensiero critico; le scatole da gioco educative: la Scatola della Gentilezza, delle Emozioni, delle Qualità e, la più recente, la Scatola del Pensiero Puro, le cui carte invitano a chiederci quanto il nostro pensiero sia davvero nostro e quanto, invece, sia plasmato dall’esterno. Idee che hanno trovato concretezza, sono già state testate con ragazzi preadolescenti, adolescenti e adulti di ogni età e che saranno disponibili per l’acquisto a breve.
Tutti questi semi sono nati nello stesso spazio di consapevolezza, quello spazio in cui hanno preso forma anche alcuni sogni lasciati nel cassetto.
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