Ho compreso ciò che mi è stato affidato
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Siamo arrivati al terzo punto, forse il più potente.
Dopo aver ricordato chi sono e dopo aver riconosciuto ciò che mi abita è sorta in me una consapevolezza limpida ed essenziale: ho compreso che non sono qui per caso, ognuno di noi porta con sé qualcosa di unico che non va custodito per se stessi gelosamente ma offerto al mondo; ho sentito mio padre dire che ogni sapere e ogni intuizione va condivisa, altrimenti andrà persa per sempre.
Ho compreso ciò che mi è stato affidato, nulla di imposto dall’esterno ma una chiamata silenziosa che viene da dentro.
Mi è stato affidato l’ascolto profondo e la capacità di cogliere la luce anche nei conflitti; mi è stato affidato uno sguardo educante, capace di vedere l’essere oltre il comportamento, di accompagnare e sostenere senza interferire; mi è stato affidato il compito di rimanere autentica e fedele a me stessa.
Ciò che mi è stato affidato non è un ruolo da interpretare, né un compito da svolgere secondo aspettative esterne, è un modo d’essere che richiede una sola, imprescindibile qualità: la coerenza profonda tra ciò che sento, ciò che credo e ciò che vivo ogni giorno, perché senza coerenza, anche i principi più nobili rischiano di restare idee astratte e chiacchiere inutili; senza coerenza, le parole si svuotano di significato, i buoni propositi si dissolvono nell’abitudine e nella paura del giudizio e l’essere umano finisce per vivere diviso tra ciò che sente profondamente e ciò che manifesta nel mondo.
La coerenza è la via più autentica per onorare ciò che mi è stato affidato, non significa essere perfetta ma avere il coraggio di allineare ogni gesto a ciò che mi abita, anche quando è scomodo, anche quando significa camminare controcorrente e rimanere soli per un po’. Non ho bisogno di convincere né di insegnare nulla a nessuno: sono io, prima di tutto, ad aver bisogno di sentirmi allineata, vera, integra; ed è questa la mia più grande responsabilità e il dono più prezioso che posso fare, prima di tutto a me stessa: essere specchio limpido per guardarmi con onestà, ed essere io stessa la trasformazione che vorrei vedere là fuori, negli altri e nel mondo.
La coerenza si manifesta quando pensare, dire e fare sono in perfetto allineamento, significa che ciò che nasce nella mia mente come intuizione o pensiero luminoso, trova il coraggio di manifestarsi nelle mie parole, senza timori e maschere o retorica e giri di parole, e diventa poi azione concreta, scelta visibile, incarnazione di quell’intuizione o di quel pensiero luminoso. Essere coerenti è la fine definitiva dei compromessi con ciò che non ci rappresenta più; è anche smettere di dire “farò” senza poi muovere un passo e di pronunciare parole che non corrispondono al proprio sentire; non è, quindi, rimanere fermi nella contemplazione di idee che scaldano il cuore e che non si trasformano mai in vita concreta.
Quando penso una cosa, la dico con chiarezza e quando la dico, la onoro con le mie azioni, non come imposizione ma come naturale espressione di chi sono. Questo allineamento mi dona pace interiore e una sensazione di pienezza che nessun riconoscimento esterno potrebbe mai eguagliare, perché è in quel perfetto accordo tra mente, cuore e azione che finalmente mi sento integra, completa e radicata nel mio sentire. E’ in questo spazio che mi sento a casa.
E così il cerchio si chiude… o forse, semplicemente, si apre a un nuovo inizio, chi può dirlo?
Una volta che mi sono ricordata chi sono, che ho riconosciuto la luce e le ombre che mi abitano e che ho compreso con chiarezza ciò che mi è stato affidato, non potevo che vivere ogni giorno in fedeltà a questo sentire ritrovato, non come un traguardo raggiunto ma come un cammino che si rinnova ad ogni passo, ad ogni respiro. Perché ogni volta che torno a me stessa, ogni volta che scelgo di onorare ciò che sono, quel cerchio si completa ancora… e ancora… e ancora. Ed è proprio in questo eterno ritorno a casa che, passo dopo passo, mi sento libera, viva e completa.
Il tuo primo passo? Ricordati chi sei!
Vai all’intro: Il momento in cui mi sono ricordata di me.
Vai al primo passaggio: Cosa ho visto!
Vai al secondo passaggio: Ho riconosciuto ciò che mi abita.


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