Gentilezza senza condizioni
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Gentilezza senza condizioni. Tutto sembra avere un prezzo, un fine o una strategia, anche i gesti più semplici come un sorriso, una parola gentile o un piccolo favore, a volte sembrano essere messi in atto con l’aspettativa di qualcosa in cambio: approvazione, riconoscenza o visibilità.
Ma c’è un’altra via. Una via più sottile e più potente.
È la via della gentilezza incondizionata. Quella che non chiede nulla, che non pretende e non misura, quella che nasce dal cuore, il modo più naturale e coerente di essere al mondo. Pensando a gesti gentili mi viene in mente mio padre: lo vedevo compiere gesti gentili di nascosto: non voleva che si sapesse che era stato lui; ogni suo gesto era una manifestazione silenziosa di cura, un esempio potente di come la gentilezza possa essere un atto puro, senza aspettative.
Essere gentili senza condizioni significa amare senza garanzie, significa offrire un gesto di cura anche quando sappiamo che non verrà compreso o che passerà inosservato, significa lasciare un segno lieve e silenzioso a prescindere da tutto il resto e consapevoli e fiduciosi che ogni piccolo gesto gentile possa moltiplicarsi, anche quando non ne vediamo immediatamente i frutti.
La gentilezza incondizionata non è segno di debolezza ma è la più alta espressione di forza interiore.
Chi è capace di rimanere gentile anche di fronte alla durezza della vita non lo fa per mancanza di carattere ma perché ha scelto consapevolmente di radicarsi in un equilibrio profondo tra ciò che sente e ciò che fa. Non si tratta di compiacere o assecondare ma di restare coerenti con la propria natura più autentica, quella che riconosce nel rispetto, nella cura e nell’apertura la via maestra per vivere pienamente.
Essere gentili quando tutto è semplice è facile; esserlo quando si è feriti, delusi o circondati da ostilità, richiede invece un coraggio raro e luminoso: il coraggio di restare aperti, di non chiudere il cuore per paura di soffrire ancora.
Questa forma di gentilezza non è mai sterile o fine a sé stessa, è viva, vibrante e ha un potere trasformativo. Ogni gesto gentile diventa un seme che si propaga, innescando una reazione a catena inarrestabile, perché la gentilezza, quando è autentica, non si esaurisce mai in chi la dona: fiorisce, si moltiplica e inevitabilmente ritorna.
Ecco perché chi coltiva la gentilezza è, in realtà, tra le persone più forti che possiamo incontrare.
Inizia da te.
Sii gentile… anche quando nessuno lo nota, anche con chi non se lo “merita”. Sii gentile anche con te. Ti invito a fare un gesto di gentilezza senza dire che è stato tuo, senza aspettarti nulla in cambio, semplicemente solo per vedere cosa succede dentro di te. Condividi nei commenti cosa hai fatto o come ti sei sentito… La gentilezza si moltiplica anche così: raccontandosi.
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